Meritocrazia sovrastimata

Meritocrazia sovrastimata
Siamo una società che predica il valore della meritocrazia. La scuola, almeno dalla mia esperienza, è un ambiente in cui effettivamente la si sperimenta, almeno da studenti. Un mondo relativamente giusto che premia i migliori, il voto non sbaglia (ok, non voglio tirare fuori scheletri dall’armadio di chi è uscito con un voto ingiusto dalle Superiori o dall’Università).
Nel mondo del lavoro capita di scoprire che non è tutto basato sulla meritocrazia, non è per forza il più bravo ad avanzare.
Badate bene, questa non è una 6am polemica o di accusa contro il sistema, è giusto un tranquillo pensiero basato per lo più su quel che vedo e che mi raccontano.
La plancia in cui giochiamo nella vita vera è diversa della plancia in cui giochiamo nel periodo scolastico, si aggiungono delle regole che non hanno per forza a che fare con la matematica del merito.
Giusto o sbagliato che sia, bisogna prenderne atto, in particolare nelle organizzazioni complesse non vanno sottovalutati gli aspetti relazionali, il divertimento, il sapersi godere la vita, “il saper stare al mondo”, le soft skill in generale. La carriera passa anche di lì, condizioni necessarie ma non sufficienti. Siamo essere umani, non algoritmi.
Buona giornata! Francesco Favaro
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