Le risposte dei candidati alle nostre domande: I dehors

Dehors Si o dehors NO ?

Francesco Fumagalli

Ritengo sia stata una giusta e buona scelta quella di dare la possibilità di allargarsi all’esterno viste le restrizioni covid per permettere alle attività di ristorazione di poter continuare a lavorare, dare lavoro e non da meno dare la possibilità ai cittadini di vivere questa “normalità” in un periodo tanto difficile. Ben consapevole che si sia chiesto un sacrificio per perdita di posti auto.

Personalmente penso che una volta passata l’emergenza si debba :

  • fare dei ragionamenti con commercianti e residenti sulla reale utilità e sulla volontà di mantenere quegli spazi (ovviamente non più a titolo gratuito), utilizzando le risorse per specifiche opere in favore della via/quartiere
  • rimodulare e riorganizzare gli spazi, con spazi delimitati e circoscritti, rispondendo a regolamenti specifici, attualmente spesso si creano situazioni di pericolo per dehors lato strada o sui marciapiedi a impedire il passaggio dei pedoni, carrozzine ecc.
  • trovare un equilibrio tra spazio occupato e parcheggi sottratti ai residenti, essendo già la situazione parcheggi critica in zona.

Gianmarco Rossi Montecuccoli

Personalmente penso che gli stalli concessi debbano rimanere solo se regolamentati dal Comune negli orari ed esclusivamente se il gestore dimostra responsabilità nel gestirli, quindi senza arrecare disturbo alla quiete pubblica.

Avremo sempre più predisposizione mentale a vivere all’aperto, non sono certo i tavolini il problema a mio avviso, ma la mancanza di regole precise e relativi controlli capillari. Differentemente buona parte dei ristoranti/pub ne subiranno gravi conseguenze. Per quanto a volte tali attività possano arrecare disturbo, le stesse hanno un ruolo estremamente importante sull’economia milanese, creando vari indotti. Non sottovaluterei quindi anche questo aspetto.

Per i parcheggi sottratti inserirei una norma che dia un massimo in percentuale per posteggi convertibili in dehor su ogni isolato, così da garantirne una parte per i residenti, perché alcune strade (vedi via Savona nel tratto iniziale) hanno subito una sottrazione totale degli stalli e questo, soprattutto se attuato in un colpo solo, diventa comprensibilmente difficile da digerire per i residenti.

Lorenzo Pacini

In breve io penso che la situazione emergenziale abbia chiesto uno sforzo non di poco per poter far ripartire in sicurezza ristoranti e locali, che non sono semplicemente parte della città ma rappresentano un indotto economico indispensabile a migliaia di persone. Da qui la possibilità di avere tutti questi dehors gratis per i locali.
Ora che dall’emergenza però stiamo uscendo (finalmente!) serve tornare alla normalità.

Quindi va bene i dehors però serve riportare la tassa di suolo pubblico, essendo appunto il suolo di tutti. Magari non ai costi di prima, ma serve comunque rimetterla. A dicembre scade la gratuità.


Altra proposta che abbiamo fatto come municipio 1 è quello di porre un massimo di posti fuori che i locali possono avere:, esempio: Hai 20 posti a sedere all’interno? Fuori ne metti solo 10 e non 60… noi abbiamo proposto il 50% ma si può anche aumentare/diminuire, però serve avere una regola.

È solo con regole precise e rispettose di tutti che possiamo garantire marciapiedi accessibili a tutti, una distribuzione di auto per residenti un po’ più omogenea e senza aree troppo “punite” e allo stesso tempo aiuto e possibilità per gli imprenditori e commercianti.

Giuseppe Fusco

Per la questione dehors non ho previsto uno specifico punto nel mio personale programma. Ci tengo però a sottolineare che nel caso dovessi essere eletto, darò indubbiamente il mio contributo affinchè il Municipio 6 individui la soluzione migliore che accontenti tutti (automobilisti, commercianti, abitanti, pedoni, etc).

Sergio Meazzi

Il tema è complesso ma provo a sviluppare un’analisi frutto del mio pensiero. Indiscussa la metamorfosi milanese legata alla movida.

Fuori discussione l’idea di pilotare la movida. Vero che si può regolamentare le attività affinché tutti possano usufruire dei propri spazi.
I dehors stazioneranno fino alla fine di questo anno, iniziativa eseguita per agevolare alcune categorie maggiormente colpite dalla crisi sanitaria.
il puzzle che dobbiamo comporre è la qualità dell’arredo urbano, mi riferisco alla diversità delle strutture in campo. Alcune sono carine altre sono oscene. In questo contesto è necessario sviluppare dei duc (ndr: distretto urbano commercio) differenti, che in virtù delle zone possono avere dei regolamenti (orari – arredo urbano).

Un patto comune in grado di poter offrire un servizio, legato anche al mantenimento della città “accesa”, che possa offrire vivibilità e una sicurezza (percepita) anche nelle ore serali.
Ma importante agire sui distretti che, per definizione, non tutti sono uguali e quindi non tutti sono in grado di offrire servizi.

Santo Minniti

I dehors sono stati l’unica soluzione possibile per evitare la chiusura (e la desertificazione) di molte vie. Ed è stato giusto, perché ridurre i dehors dopo averli concessi è molto più semplice che rivilitalizzare un quartiere che si è spento.

Vanno rivisti la gratuità, che va tolta in questo quartiere e usata invece in aree degradate come Via Gola) e i limiti dei dehors, sia in termini di quantità che in termini di qualità.

  • In termini di quantità ho in mente un “piano d’area complessivo”, che stabilisca quanta % di spazi si dedica a questa funzione e dove, ribaltando la logica attuale (che prevedendo la valutazione delle singole richieste di occupazione, fa perdere di vista l’effetto dato dalle occupazioni complessive).
  • In termini qualitativi bisogna corresponsabilizzare i commercianti sul fatto che gli stiamo mettendo in mano un bene pubblico (lo spazio), e che questo affidamento deve generare opportunità e valore. Se invece genera problemi l’affidamento deve decadere.

Ultimo tema, e lo separo volutamente: la sosta.

Come scritto anche ieri il quartiere Solari Tortona è ricco di molte cose ma è povero di spazio. I conflitti (tra aiuole e derhors, tra dehors e parcheggi etc) nascono dal fatto che la coperta è corta. La soluzione al tema della sosta, che dà respiro a tutto il resto, sono i parcheggi interrati, su cui stiamo già lavorando.

Omar Praticò Tdf

I Dehors fortunatamente sono stati utili per poter far ripartire le attività poiché a causa di questa pandemia mondiale, erano state chiuse al pubblico e limitate solo per servizio d’asporto per un tempo molto limitato per contenere il virus.
D’altro canto però c’è stato il dilagare dei suddetti anche in virtù della loro forma gratuita. Ovviamente quasi tutti ne hanno approfittato giustamente, però molti di questi ora sono poco utilizzati ed alcuni in stato di abbandono.


La creazione di questi Dehors purtroppo ha sottratto posti auto ai residenti e a coloro che hanno le attività, posteggi che da anni scarseggiano sempre più portando inevitabilmente un disservizio per chi vi vive.
Le soluzioni da quel che apprendo anche da tavoli di lavoro fatti con comitati cittadini potrebbero essere i parcheggi interrati dove già si erano individuate delle aree per la costruzione o comunque rivedere come poter ricavare con gli attuali spazi ulteriori posti auto.

La movida è un problema importante che inevitabilmente si crea per la presenza dei locali di ogni genere di somministrazione ristorazione ed altro. Purtroppo ci vuole da parte degli utenti in po’ di rispetto dei luoghi che visitano e per chi vi risiede.


Si potrebbe contrastare con sanzioni importanti, limitazioni orari seppur non sarà la soluzione definitiva ma almeno passa l’idea che comunque il rispetto è l’educazione debbano essere il collante della società civile odierna. Es. In piazza Berlinguer dove fino a tarda notte da maggio ad ottobre c’è tale problematica legata alla movida o eventi. Purtroppo detto ciò troviamo la mattina seguente situazioni non gentili.

Tornando ai Dehors credo che regolamentati e ovviamente non essendo più in forma gratuita, la situazione potrebbe migliorare poiché magari poi a molti non conviene più averlo e di riflesso si ridarebbero posti auto ai residenti. Questo è frutto di pensieri e ragionamenti fatti con vive il quotidiano di tutto ciò.

Katia Colecchi

Omar Praticò Tdf mi associo al tuo pensiero.Io ed Omar abbiamo deciso di fare squadra e lavorare insieme sul territorio! Ci siamo subito trovati, abbiamo una sinergia lavorativa ottima e questa grande qualità vorremmo sfruttarla al massimo per il ns municipio

Andrea Sacchi

Buongiorno, sono candidato per Fratelli d’Italia al Comune.

La mia posizione è singolare rispetto a quelle che ho letto in precedenza. Io in linea di principio non sono contrario a qualsiasi forma per favorire la ripresa del lavoro dei ristoratori e dei bar, ma in questa delibera che ho contestato aspramente, vedo delle incongruenze difficilmente sanabili. Innanzitutto è un “aiuto” che favorisce solo alcuni. Pensate ai bar in zona lavori M4 già massacrati, non hanno di certo lo spazio per mettere dehors. Solo questa disparità di trattamento già mi fa storcere il naso perchè non sono state pensate forme di “aiuto” alternative, mentre vediamo cose assurde tipo Eataly che si è letteralmente impadronita di una piazza pubblica per farci profitti privati.

Ma la contestazione più aspra è sul fine del provvedimento: non è stato fatto per aiutare i commercianti (sebbene alcuni ne abbiano indubbiamente beneficiato), ma solo ed esclusivamente per sottrarre spazio alle auto private. Lo scopo non dichiarato è quello. Lo dico senza timore di smentita perchè prima che il provvedimento venisse discusso in aula diverse organizzazioni filo giunta già avevano postato le veline prodotte da Maran o chi per lui, magnificando gli incassi al posto dei parcheggi (vorrei anche sentire i ristoratori e avere feedback sulla Tari imputata alla loro metratura di dehors)

Ora, ribadito che è giusto aiutare chi è in difficoltà, non è giusto sottrarre spazio pubblico ai residenti che quello spazio, non dimentichiamolo MAI, l’hanno già profumatamente pagato con gli oneri di urbanizzazione delle case che posseggono. Il codice della strada adibisce le carreggiate a circolazione e parcheggio, non a bar e tavolini.

Aggiungo poi che il Comune stesso non controlla che le norme da lui stesso imposte vengano rispettate: a titolo di esempio i due metri di passaggio pedonale, per chi mette i tavoli sul marciapiedi. Non sto a farvi la solita menata della mamma con la carrozzina che non ci passa, ma la realtà più o meno è questa e ci sono decine di foto a testimoniarlo.

Aggiungo una nota personale sul decoro di alcuni di questi dehor, piuttosto discutibile. Anche qui nessun controllo. C’è chi ha tirato fili di corrente per l’illuminazione, assolutamente non a norma, silenzio dell’amministrazione anche in questo caso.

Sempre silenzio da parte dell’amministrazione perchè lo scopo è quello di occupare la strada e io già dissi in tempi non sospetti che questa norma “temporanea” sarebbe diventata definitiva. E ora è definitiva. Non frega niente a nessuno se il dehor attira gente e voi residenti non dormite più la notte: lo scopo è quello di occupare e restringere le carreggiate, di levare parcheggi è stato centrato.

La mia soluzione? a malincuore: festa finita, vanno tutti ritirati, salvo quelli che avevano la concessione (a pagamento!) prima della delibera del maggio 2020. I dehors che occupano parcheggi vanno tolti senza se e senza ma.

Per i più scettici lascio il link di un articolo che scrissi il 25 maggio 2020https://www.muovermi.it/delibera-13-fallimento-delle…/

Carlo Vecchio

Pongo innanzi tutto la attenzione sul fatto che la mia candidatura nasce anche da un mio preciso impegno di organizzare un tavolo aperto di lavoro in forma permanente con i rappresentanti ed i comitati del quartiere, al fine di valutare e condividere con i residenti, i commercianti e comunque le parti sociali le soluzioni ideali per il quartiere.

In riferimento alla questione dehors va premesso che la concessione degli stessi é stata l’unica buona opportunità per alleggerire la stretta economica che il comparto ha patito ma ritengo che, in alcune zone e vie, debba essere assolutamente rivista. In particolare in Via Savona e nelle vie limitrofe alla zona, occorre considerare la fortissima carenza di parcheggi per residenti, avventori e lavoratori e anche il conseguente disturbo della quiete pubblica che queste istallazioni catalizzatrici generano.

Questi due problemi si possono risolvere rimodulando la concessione di spazio pubblico sulla base dei volumi stradali disponibili , del numero di residenti e attività con necessità di espandersi all’esterno, ossia trovare una proporzione ed un equilibrio non dannoso ma positivo.

Va considerato un aspetto basilare importantissimo a mio avviso, il comune affida ai gestori uno spazio di suolo pubblico e questo deve solo creare positivo impulso, opportunità di sviluppo e crescita del reddito, se invece genera problemi e disagio al quartiere, con continue segnalazioni e lamentele, ebbene non sussisteranno più i motivi che ne hanno generato l’affidamento iniziale.

In alcuni casi sarà possibile reperire spazi per i parcheggi nelle vicinanze. Ad esempio nell’immediato sarà possibile ottenerlo traslando gli spazi di sosta da classicamente “in linea“ verso quelli a “lisca di pesce” e più in là nel tempo con parcheggi in silos o interrati.

Relativamente al disturbo della quiete pubblica, come già evidenziato, occorre immediatamente revocare quelle concessioni i cui titolari non hanno rispettato le regole e hanno arrecato “disturbo” alla cittadinanza. Occorre ovviamente un coinvolgimento operativo dei residenti, i quali devono segnalare puntualmente queste situazioni e della polizia locale che deve controllare il territorio ed intervenire ove occorre.

Massimo Girtanner

Certo non è possibile in 10 anni aver creato 9 aree di movida incontrollata.
Il diritto al sonno deve essere prioritario a quello del guadagno.
I commercianti hanno subito la crisi del Covid e i dehors esterni sono e devono essere una misura che deve cessare con la fine dell’anno. Milano di notte ha solo 3 macchine di Polizia Locale in servizio quindi potrà capire che i controlli sono inesistenti. Da ex Presidente di Zona per i navigli avevamo una squadra dedicata ai controlli.

Sala sono certo che non li eliminerà perché come da suo programma c’è la riduzione dei posti auto in strada (programma clima) quindi l’occupazione del suolo pubblico rientra nella strategia. Se eletto nel mio programma c’è il diritto al sonno ed il controllo del territorio

Bruna Colacicco

Sono d’accordo sul diritto al sonno.
L’inquinamento acustico va trattato come tutti gli altri tipi di inquinamento. Detto questo i dehor sono una croce e una delizia. Tolgono spazio ai parcheggi da un lato, dall’altro rendono possibile un minimo di vita sociale e lasciano lavorare gente che se l’e vista brutta durante il lock down. E fanno allegria se non si esagera.
Credo che tutto vada valutato con equilibrio, con logica e con giustizia.